La nostra versione della “Ronde van Nederland”

Basta un mese (e un po’ di fortuna col meteo) per innamorarsi dei Paesi Bassi, visitando ogni regione e immergendosi nell’atmosfera del luogo. Ciò che affascina di più e ci sembra incredibile è l’estensione e l’efficienza della rete ciclabile: si può andare davvero ovunque, in centro città, in periferia, tra le campagne, senza mai abbandonare la pista dedicata alle biciclette!

Guarda il video del nostro viaggio e leggi il diario per scoprire tutti i particolari!

Cosa abbiamo imparato...

  1. Non si deve mai dire “Olanda” intendendo in generale lo stato dei Paesi Bassi; l’Olanda (Meridionale o Settentrionale) è solo il territorio più ad ovest, che comprende le città di Amsterdam, Rotterdam e L’Aia
  2. La lingua parlata è il “nederlandese”
  3. I motorini viaggiano sulle piste ciclabili
  4. Non esistono praticamente fontane di acqua potabile (sul nostro percorso ne abbiamo incontrate solo 5!)
  5. I nederlandesi adorano fare il bagno nei canali e i tuffi dai ponti
  6. Al sud le auto rispettano poco i ciclisti (che comunque è già meglio di come accade in Italia…)
  7. Se vi serve qualsiasi cosa per il campeggio, fate un giro da Bever (si trova in tutte le principali città) e lo troverete! Provate a chiedere uno spork
  8. Fate la spesa al Jumbo: è il supermercato migliore per rapporto qualità-prezzo, ce ne sono ovunque e sono ben riforniti
  9. Tutte le strade (anche le autostrade) sono affiancate da piste ciclabili, spesso distinte per i due sensi di marcia
  10. Qui le regioni si chiamano “province” e sono 12 in totale, mentre le province sono piuttosto delle regioni geografiche

Clicca sui link nel testo per scoprire di più su curiosità e città. Clicca sulle immagini per visualizzarle a grandezza piena.

GIORNO 1
martedì 4 agosto 2020
  • 17 km
  • Aeroporto Schiphol➡Amsterdam centro

Alle 2:30 di mattina comincia la nostra nuova avventura! Le biciclette già pronte, smontate, imballate e chiuse in enormi scatoloni. Carichiamo il tutto sul camion e ci dirigiamo all’aeroporto di Milano-Malpensa, per prendere il volo che in meno di 2 ore ci porterà ad Amsterdam. Nonostante la leggera complicazione nel trasportare i nostri bagagli fuori misura in aeroporto, tutto fila liscio e appena recuperata ogni cosa, troviamo un posto tranquillo per ri-assemblare le nostre bici. Siamo nella provincia dell’Olanda Settentrionale. Appena fuori dall’aeroporto di Amsterdam-Schiphol, troviamo la pista ciclabile, che in pochi minuti ci porta nella periferia della capitale. Ci fermiamo al bellissimo parco cittadino Vondelpark per un pranzo veloce con hot-dog… Amsterdam è molto viva e giovane e ci fa un’ottima impressione. Ci stupiamo inoltre, per quanto le giornate siano più lunghe rispetto al nord Italia, con luce fino a tardi, dovuto alla minore latitudine a cui ci troviamo. Ammiriamo le attrazioni principali (Rembrandtplein, Oudekerk e il quartiere Jordaan con la casa di Anna Frank), assaporiamo cibo tipico e ci godiamo l’atmosfera unica andando a zonzo tra i canali concentrici patrimonio dell’UNESCO nella capitale del Paese più bike-friendly al mondo.

Dove dormiamo: Hans Brinker Hostel (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Bici smontate e imballate, pronte per essere chiuse negli scatoloni
L'ormai icona della capitale olandese ci dà il benvenuto appena fuori dall'aeroporto
NEMO, il Museo della Scienza (a forma di nave che affonda opera di Renzo Piano, a sinistra) e il Museo Navale (in parte ospitato nel veliero a destra)
Non lontano dalla Stazione Centrale
GIORNO 2
mercoledì 5 agosto 2020
  • 45 km
  • Amsterdam centro➡Edam

La sveglia non ha suonato troppo presto stamattina, così, belli riposati e nutriti da una buona colazione, riprendiamo le bici e ci avviamo verso il centro di Amsterdam. Le strade sono chiuse alle auto e tutti circolano in bicicletta. Probabilmente sembriamo due pesci fuor d’acqua, sconcertati da un tale traffico di ciclisti. Inoltre gli olandesi sono talmente abituati a spostarsi così, che vanno come razzi nelle viuzze strette, fanno sorpassi azzardati e non usano mai il campanello! Fuori dalla capitale, ci si può ancora benissimo muovere solo su ciclabili e in poco tempo arriviamo sulla sponda del Markermeer, attraversando paesini come Durgerdam e Uitdam. Una diga (che consiste in una lunga e stretta lingua di terra) ci porta fino a Marken. Giriamo in bicicletta tutta la piccola “quasi isola”, dall’aspetto molto caratteristico e affascinante. Dopo qualche ora, ci dirigiamo poi al porticciolo del paese, dove sembrano concentrati centinaia di turisti; da qui prendiamo il battello che in circa 20 minuti ci porta sulla sponda opposta, a Volendam. Anche questa è una meta molto turistica, carina da visitare. Poco più in là, si trova Edam, non così affollata, ma che merita davvero una visita. Sulla costa, protetto da una duna, si trova il campeggio che abbiamo scelto e per la prima volta, sotto un bel cielo limpido, montiamo la nostra piccola tenda. Come ci capiterà altre volte, ci troviamo, in pratica, nel giardino di un’azienda agricola e nel campo di fronte a noi pascolano le grosse mucche di razza frisona e centinaia di oche selvatiche starnazzano in stormi sorvolando gli stagni.

Dove dormiamo: camping Zeevang Hoeve (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Il centro del paese di Marken
La piazza centrale di Edam, luogo perfetto per un aperitivo con bitterballen e birra
In questa zona dell'Olanda si producono moltissimi formaggi (negozio a Volendam)
Le mucche da latte frisone pascolano tutto il giorno all'aria aperta
GIORNO 3
giovedì 6 agosto 2020
  • 53 km
  • Edam➡Groote Keeten

Pian piano iniziamo ad aumentare i chilometri giornalieri. Oggi, viaggiamo verso nord-ovest. Costeggiando l’enorme mare interno Markermeer, attraversiamo l’entroterra e ci dirigiamo verso il Mare del Nord. Ovunque, prati verdissimi, tante mucche e impressionanti stormi di oche selvatiche starnazzanti. La bellissima ciclabile tacca i paesi di De Goorn, Obdam e De Noord. In questa regione scarseggiano panchine e tavoli da picnic e dobbiamo attendere di giungere a Zijdewind per trovare un posto dove fermarci per mangiare i nostri panini. Raggiungiamo infine il paese di t’ Zand e poco più avanti prendiamo la deviazione per il nostro campeggio. In agosto, questa è una zona molto turistica (per la vicinanza alle isole Frisone) e non è stato semplice trovare un campeggio libero. Abbiamo però così scoperto la realtà dei minicamping : di solito sono aziende agricole, allevamenti o maneggi, a conduzione famigliare, che con meno di 20 € offrono una piazzola tranquilla, tavoli da picnic, bagni puliti e acqua calda, in un clima amichevole e rilassato. Stasera percorriamo altri 8 km (tra andata e ritorno) per fare la spesa al supermercato e comprare tutto il cibo per cena, colazione e pranzo.

Dove dormiamo: minicamping Landleven (la nostra valutazione del soggiorno: 6/10)

Attraversando il canale a Zomerdijk
Paesaggio tipico olandese (con meteo molto atipico)
GIORNO 4
venerdì 7 agosto 2020
  • 65 km (di cui 10 in traghetto)
  • ➡Texel⬅

Stamattina lasciamo tutti i nostri bagagli in campeggio e con le bici belle leggere partiamo per visitare la più grande e turistica delle isole Frisone, che tuttavia si trova nella provincia dell’Olanda Settentrionale: Texel. Arriviamo a Den Helder, dove in pochi minuti ci imbarchiamo sul traghetto, appositamente predisposto per trasportare biciclette e con una traversata di circa 20 minuti arriviamo al porto di Texel. Appena toccata terra, un pannello informativo ci mostra i 150 km di piste ciclabili che percorrono l’isola in tutte le direzioni. Noi decidiamo di andare verso nord-ovest e ben presto ci ritroviamo sul territorio del Parco Nazionale delle Dune di Texel. È questo un paesaggio davvero spettacolare, dall’aspetto misto tra brughiera e macchia mediterranea, tinto di viola dalla fioritura dell’erica selvatica. Superate le ultime dune, si ha accesso alla spiaggia. Una spiaggia immensa, che degrada molto lentamente verso il mare. Vista la giornata eccezionalmente calda e limpida, ci concediamo un bagno refrigerante nel Mare del Nord. Nel pomeriggio ci spostiamo quindi verso l’entroterra e visitiamo il paesino caratteristico di Den Hoorn. Saliamo poi ancora più a nord (purtroppo non riusciamo a raggiungere il pittoresco e famoso faro posto all’estremità settentrionale dell’isola) e ci fermiamo a De Koog. Altro bagno in mare (il sole è davvero cocente oggi!) e poi via di volata per cercare di prendere il traghetto delle 18:00. Arrivati di nuovo a Den Helder, è ora dell’aperitivo e ci fermiamo in uno dei caratteristici locali sul molo del porto. Torniamo in campeggio che sono le 22:00, ma il cielo non è ancora scuro. 

Dove dormiamo: minicamping Landleven (la nostra valutazione del soggiorno: 6/10)

La ciclabile segue sinuosamente le dune di sabbia
Sull'isola si incontra un ambiente quasi mediterraneo
Sulla terraferma troviamo ancora qualche coltivazione di fiori
GIORNO 5
sabato 8 agosto 2020
  • 81 km (di cui 29 in autobus)
  • Groote Keeten➡Harlingen

Ormai la nostra routine mattiniera è consolidata: sveglia alle 7:30; colazione con porridge arricchito con marmellata e formaggio, spremuta d’arancia e cereali al cioccolato; preparazione del pranzo (di solito scaldiamo dei piatti pronti o cuociamo ravioli ricotta e spinaci…) che conserviamo in un piccolo contenitore termico; smontiamo la tenda e per le 10:30 in punto lasciamo il campeggio. Questa mattina cominciamo la nostra traversata verso est, seguendo tutta la costa settentrionale, nella provincia della Frisia (Friesland). Passiamo i caratteristici paesini di Anna Paulowna e Hippolytushoef per arrivare quindi a Den Oever. Da qui parte la più lunga diga del Paese (29 km), che però è attualmente chiusa alle biciclette a causa di lavori di manutenzione che dureranno fino al 1° aprile 2022. Per permettere comunque ai ciclisti di proseguire il percorso, è stato istituito un efficiente fiedsbus, un autobus gratuito con posti a sedere e spazio per trasportare un buon numero di bici. L’autobus ci lascia a Kornwerderzand, da dove ci mancano solo 14 km per raggiungere la meta giornaliera: Harlingen. Abbiamo un po’ di tempo per girare la città, molto carina e fare la spesa per la cena. Ma in campeggio abbiamo la peggiore esperienza mai vissuta, un vero incubo… Forse siamo stati sfortunati solo noi o forse agli olandesi non fanno effetto, ma quello che troviamo non è da augurare a nessuno! Il camping già di per sé non è molto di nostro gradimento: troppo grande e affollato, coda per andare in bagno, docce a pagamento e niente wifi, ma il peggio sono le zecche!!!! Dopo aver montato la tenda, notiamo i minuscoli esserini che corrono e si attaccano a decine sulle nostre gambe, poi sui vestiti e le braccia. Scappiamo subito in città e consumiamo la cena su una panchina. Quando ormai è buio, riluttanti, torniamo alla tenda e cechiamo di prendere sonno. 

Dove dormiamo: camping De Zeehoeve (la nostra valutazione del soggiorno: 2/10)

Pedaliamo per ore sulla diga lungo il Mare del Nord
Attorno ai campi coltivati, vengono lasciati crescere bellissimi fiori colorati
Centinaia di pecore completano il paesaggio, come in un dipinto impressionista
Centinaia di pecore completano il paesaggio, come in un dipinto impressionista
GIORNO 6
domenica 9 agosto 2020
  • 30 km
  • Harlingen➡Sint Annaparochie

Oggi ci alziamo presto e passiamo un’ora a toglierci ancora zecche a vicenda. Velocissimi smontiamo tutto e, senza colazione, partiamo, per allontanarci il più in fretta possibile dal luogo e dal pensiero di quell’orrore. Ci fermiamo in città e ne ammiriamo lo stile e l’accuratezza dei dettagli. Qui ogni paese è bellissimo, con case tutte sullo stesso stile, aiuole ricche di fiori, prati ben tagliati e strade lastricate con mattoncini rossi posti a spina di pesce e incastrati alla perfezione. Nulla è fuori posto. Pedaliamo sempre lungo la diga che separa il mare dalle campagne e superiamo i paesini di Minnertsga, Sint Jacobiparochie e Sint Annaparochie. È domenica, ora di pranzo, non c’è nessuno in giro, non c’è nulla di aperto e i nostri cellulari si sono scaricati… Dopo un attimo di scoramento, non sapendo dove andare, ci affidiamo all’intuito e continuiamo a pedalare finché non scorgiamo le indicazioni per un campeggio. Le seguiamo sperando con tutto il cuore di essere più fortunati del giorno precedente e alle 14:30 cominciamo già a montare la tenda. Il minicamping è perfetto, piccolo, tranquillo, pulito e sembra di essere in famiglia. I proprietari sono molto gentili e ci accolgono con entusiasmo, sebbene siano anche super impegnati con un raduno di Volkswagen d’epoca che organizzano nel loro giardino. Per fortuna fa caldo e splende un bel sole senza nuvole perché abbiamo lavato tutti i nostri vestiti scongiurando di non trovarvi altre zecche. Facciamo amicizia coi nostri vicini di tenda: una coppia di “anziani” che sta facendo il nostro stesso viaggio, ma in senso contrario.

Dove dormiamo: minicamping De Noordster (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Campi coltivati e pale eoliche: i Paesi Bassi riassunti in due parole
Campi coltivati e pale eoliche: i Paesi Bassi riassunti in due parole
Cavalli di razza frisona, tipici di questa regione e unici per la loro naturale eleganza.
Cena con tramonto
GIORNO 7
lunedì 10 agosto 2020
  • 64 km
  • Sint Annaparochie➡Houwerzijl

Questa mattina, un’altra brutta sorpresa: il nostro fornelletto a gas perde dalla valvola ed è inutilizzabile. Niente colazione calda… Appena partiti, passiamo in una ferramenta ad Annaparochie, dove non hanno nulla e non sanno aiutarci. Ci rassegniamo pertanto ad avere pasti freddi per i prossimi due giorni, giusto il tempo di arrivare nella città più grande della zona, Groningen, e sperare di trovare un modo per risolvere la situazione. Da oggi decidiamo di non utilizzare più il navigatore, affidandoci invece alle mappe sul percorso e al sistema a knooppunt. Questo consiste in una rete fittissima di piste ciclabili che si intersecano in punti numerati; ad ogni knooppunt si trova un pannello con una mappa che permette di scegliere la direzione e la ciclabile da seguire per raggiungere l’intersezione successiva; lungo tutto il percorso, ad ogni incrocio o curva, si trovano inoltre piccoli cartelli che indicano la direzione per il punto che si sta seguendo. La nostra, rimane vicino alla costa, sviluppandosi all’interno di pascoli popolati da centinaia di piccole pecore morbidose. Per tutto il giorno è un susseguirsi di “apri e chiudi” dei cancelli che dividono un pascolo dall’altro e zigzag tra le pecore che, per nulla spaventate da passanti e biciclette, dormono in mezzo alla strada. Passiamo il paese di Wierum e percorriamo la diga che ci porta a Lauwersoog, incontrando sulla via una coppia di ciclisti francesi che hanno condiviso il campeggio con noi la sera precedente. Che simpatico “ri-incontro”! Costeggiamo il Lauwersmeer in un paesaggio simile a quello lagunare della Camargue, con stagni, canneti piegati dal vento e una gran varietà di uccelli d’acqua. Oggi il vento è piuttosto forte e soffia nel verso contrario alla nostra marcia, ma ciò nonostante riusciamo ad arrivare al campeggio in un orario decente. Dormiamo nel cortile di una fattoria, presso una famiglia che ci accoglie molto gentilmente e in via eccezionale, dato che ha deciso di non tenere più il campeggio per turisti, ma lo apre solo ad amici, parenti e «per i ciclisti c’è sempre un posto».

Dove dormiamo: minicamping t’Heerdje (la nostra valutazione del soggiorno: 6/10)

Le pecore sfilano sulla cresta della duna
Le pecore sfilano sulla cresta della duna
In tutto il territorio si vedono frequentemente i gheppi (Falco tinnunculus) che sorvolano rapidi i campi alla ricerca di piccoli roditori
Montiamo la nostra tendina due posti con panorama sui campi. Il camping è molto spartano, ma tranquillo.
GIORNO 8
martedì 11 agosto 2020
  • 37 km
  • Houwerzijl➡Groninga (Groningen)

A differenza delle notti precedenti, questa è stata piuttosto secca e non ci svegliamo con le gocce di condensa che ci piovono sulla testa dall’interno della tenda. Oggi cominciamo pedalando su strette ciclabili che costeggiano pascoli di cavalli e mucche e campi coltivati a grano e mais. Lasciamo la Frisia ed entriamo nella provincia di Groningen, che appare paesaggisticamente molto differente. Sembra una zona molto rurale e poco turistica, ma gli abitanti sono amichevoli e si sorprendono di vedere dei poco comuni italiani. Anche oggi le temperature sono estremamente alte e il vento contrario soffia forte, siamo perciò un po’ provati e percorriamo pochi chilometri. Tocchiamo i paesi di Oldehove e Saaksum e zigzaghiamo tra campi e canali, fino ad arrivare nei quartieri occidentali di Groninga, dove si trova il nostro campeggio. Ci troviamo al centro del bellissimo parco cittadino (Stadspark), con piazzole ombreggiate da immensi alberi centenari. Sebbene sia un camping cittadino, non è molto affollato e la posizione è perfetta per permetterci in pochi minuti di raggiungere il centro della città. Finalmente riusciamo ad acquistare un nuovo fornelletto nel negozio “Bever” e lo testiamo subito cucinandoci degli ottimi ravioli italiani!

Dove dormiamo: camping Stadspark (la nostra valutazione del soggiorno: 8/10)

Un altro scorcio tipico dei Paesi Bassi: mucche al pascolo, barche e ragazzi locali che sguazzano nei canali
Un altro scorcio tipico dei Paesi Bassi: mucche al pascolo, barche e ragazzi locali che sguazzano nei canali
Durante tutto il nostro viaggio vediamo moltissimi cavalli coi loro adorabili e curiosi puledri
Durante tutto il nostro viaggio vediamo moltissimi cavalli coi loro adorabili e curiosi puledri
GIORNO 9
mercoledì 12 agosto 2020
  • 33 km
  • Groninga (Groningen)➡Balloo

Anche stamattina ci svegliamo all’asciutto e facciamo colazione con porridge e fragole. Smontiamo la tenda, carichiamo i bagagli sulle bici e ci dirigiamo ancora verso il centro di Groninga, per una veloce visita del centro. È una città davvero affascinante, con la sua moltitudine di studenti che sfrecciano in bicicletta, viva e allegra ad ogni ora del giorno, con le case colorate che si affacciano sui numerosi canali… Dopo l’excursus culturale, riprendiamo le piste di campagna e costeggiamo un vasto lago (Hoornsmeer), rinomata meta balneare. Oggi il paesaggio è ancora diverso: siamo nella provincia della Drenthe e la ciclabile (spesso solo una traccia sterrata) attraversa fitti boschi di querce e pini in un paesaggio quasi mediterraneo. Forse ci sembra così perché da più di una settimana le temperature sono eccezionalmente alte; un caldo anomalo per gli olandesi, che tuttavia si sono adattati facilmente a fare il bagno in ogni lago o canale che trovano. Probabilmente li imiteremo presto anche noi… Tocchiamo i paesi di Schipborg e Taarlo prima di arrivare a Balloo e goderci un buon gelato artigianale nel camping – azienda agricola in cui piantiamo la tenda.

Dove dormiamo: minicamping De Balloohoeve (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

L'imponente Martinitoren, risalente al 1482, contiene nel suo carillon ben 62 campane
Alla stazione centrale di Groninga, in un enorme parcheggio coperto, vengono posteggiate quotidianamente centinaia di biciclette
Il mulino affacciato sul Hoornsemeer, nota meta balneare
Il mulino affacciato sul Hoornsemeer, nota meta balneare
GIORNO 10
giovedì 13 agosto 2020
  • 51 km
  • Balloo➡Emmen

Stamattina gustiamo una buona prima colazione con i prodotti naturali e freschi della fattoria. Sempre alla solita ora siamo pronti per partire, lasciando, a malincuore, questo ottimo campeggio. Anche oggi fa davvero caldo e c’è afa, perciò è piuttosto stancante pedalare. Per fortuna ci sono molte zone d’ombra e troviamo anche qualche panchina per fermarci lungo il tragitto. Stiamo attraversando un territorio meravigliosi, ricco di antiche foreste di faggi e abeti. È quasi surreale pedalare su un tracciato asfaltato realizzato “nel nulla”, tra alberi secolari, nel cuore di boschi popolati dai cervi. Ad un certo punto, ci troviamo in un paesaggio completamente diverso, arido, composto da arbusti bassi e querce enormi; una via di mezzo tra la brughiera e la baraggia. Superiamo i paesini di Rolde, Anderen, Gasselte, Drouven, Borgen, Odoorn e arriviamo ad Emmen. Questa città non ci dà un’impressione molto positiva, apparendo solo molto commerciale e caotica, ma magari non abbiamo semplicemente visitato la sua parte migliore… Andiamo però alla ricerca di un antico dolmen, autentico di 5.000 anni fa. Qualche chilometro a sud di Emmen si trova il nostro campeggio, anche questo piccolo e tranquillo. Per la prima volta prendiamo la pioggia: per fortuna quando i fulmini e l’acquazzone si scatenano, noi siamo al supermercato a fare la spesa. 

Dove dormiamo: minicamping Loeksham (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Appena partiti, scorcio di Balloo
Attraversando un paesaggio davvero incredibile, in tutto simile alla Baraggia di Candelo
La spiaggia nascosta nella foresta e il laghetto di Hemelierk
La ciclabile corre tra filari di faggi e querce gigantesche
Il dolmen D45, uno dei tanti autentici nei dintorni di Emmen
Il dolmen D45, uno dei tanti autentici nei dintorni di Emmen
GIORNO 11
venerdì 14 agosto 2020
  • 68 km
  • Emmen➡Den Ham

Dopo aver salutato il nostro nuovo amico improvvisato in campeggio e aver ricevuto i suoi complimenti perché siamo «una bella coppia di ciclisti», con qualche goccia di pioggia e tempo instabile, ripartiamo e ci dirigiamo ancora verso sud. Attraversiamo molti paesini caratteristici, tra cui ricordo Erm, Dalerveen, Ane e pranziamo nel bel parco cittadino di Coevorden. Giungiamo quindi al paese un po’ più grande di Hardenberg, dove facciamo una breve deviazione per visitare il centro pedonale. Abbiamo cambiato provincia e ci troviamo ora nel Overijssel. Seguiamo il fiume Vechte, che dà il nome a questa regione geografica, attraversando ancora fitti bosco e una bellissima natura incontaminata. Oggi non fa troppo caldo e riusciamo a pedalare più a lungo, ma quando giungiamo ai paesi di Rheeze e poi Junne, siamo in realtà ancora lontani dalla meta. Percorriamo ancora qualche chilometro nella foresta di abeti, ancora su ciclabili asfaltate in mezzo al nulla e poi finalmente arriviamo al nostro camping, poco prima del paese di Den Ham. Siamo in una zona molto vicina alla Germania e quasi la gente non parla inglese, tanto che, non riuscendo a comunicare col gestore, gli ho scritto ieri una mail in nederlandese usando il traduttore. 

Dove dormiamo: minicamping De Noord Meer (la nostra valutazione del soggiorno: 8/10)

Ci fermiamo per pranzo nel bel parco cittadino di Coevorden
Ancora cavalli e puledri: oggi i minipony di razza Shetland
GIORNO 12
sabato 15 agosto 2020
  • 75 km
  • Den Ham➡De Lutte

Oggi ci svegliamo con… la nebbia! Sembra arrivato l’autunno all’improvviso. Dopo una buona colazione ci prepariamo ad affrontare questo Ferragosto olandese, che segna la metà esatta delle nostre vacanze. Passiamo dal caratteristico paesino di Den Ham e proseguiamo tra le campagne e i minuscoli centri abitati, tra cui Daarlerveen, Tubbergen e Beuningen. Zigzaghiamo tra maneggi e boschi, meno fitti ed estesi di quelli visti nei giorni precedenti. I molti chilometri percorsi ieri e e quelli che ancora ci separano dalla tappa di oggi, si fanno sentire e verso le 16:00 pedaliamo ormai con fatica. Tocchiamo quasi il confine con la Germania e scendiamo ancora a sud attraversando la bellissima zona naturale del Lutterzand. Percorriamo strette ciclabili sterrate (anche oggi ringraziamo di aver scelto le mountain bike!) e un po’ dissestate e arriviamo finalmente al nostro campeggio. Anche questo, come quello di ieri, è un posto tranquillo e frequentato quasi esclusivamente da coppie anziane col camper. Siamo fortunati: il camping si trova a solo 1 km da un ottimo ristorante (“De Twentsche Taveerne”) e vista l’ora tarda e i supermercati chiusi, ci concediamo una cena davvero ottima e sostanziosa. Siamo sempre nella provincia dell’ Overijssel ma in una nuova regione, che a quanto pare è la più importante e con il carattere più forte della zona, la Twente.

Dove dormiamo: minicamping Sproakstee (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Questa mattina ci svegliamo con la nebbia e sembra arrivato l'autunno all'improvviso
Questa mattina ci svegliamo con la nebbia e sembra arrivato l'autunno all'improvviso
Villa nel parco del Lutterzand
Villa nel parco del Lutterzand
GIORNO 13
domenica 16 agosto 2020
  • 26 km
  • De Lutte➡Enschede

Lasciamo il nostro bel campeggio di De Lutte (dopo aver passato un bel po’ di tempo ad asciugare vestiti e asciugamani bagnati nell’asciugatrice) e ci avviamo con calma verso Enschede, il capoluogo di questa provincia. Superiamo il paese di Lonneker e ci addentriamo subito nella periferia della grande città. La ciclabile ci conduce proprio attraverso il magnifico campus universitario della Twente, in una zona in cui ci sono delle vere e proprie “autostrade per ciclisti”. Usciamo da questa bella zona moderna e ben curata, per raggiungere il nostro camping, che si trova in mezzo alla campagna di Hengelo. Il minicamping è in stile hippie – pellerossa, con tepee tipici in cui si può dormire comodamente, ma purtroppo non è il massimo come servizi igienici né pulizia. arriviamo qui per l’ora di pranzo e verso le 15:00 usciamo con le bici scariche per andare nel centro di Enschede ed incontrare il nostro amico Jo, che era stato nostro coinquilino a Torino durante un anno di Erasmus. Jo ci offre un tipico aperitivo composto da birra e bitterballen deliziose e ci fa fare un giro culturale per la città, tutta chiusa al traffico automobilistico e dove un sacco di gente sfreccia in bicicletta e si gode il sole estivo nelle piazzette. Per cena, siamo invitati a casa sua e gustiamo dei piccantissimi spaghetti di riso con ricetta indonesiana (ci spiega che nei Paesi Bassi la cucina indonesiana è molto tipica, essendo stata l’Indonesia a lungo colonia olandese). Dopo qualche lezione di fonetica nederlandese (ci è davvero stato utile perché abbiamo scoperto di avere una pronuncia davvero incomprensibile!) e innumerevoli partite a giochi da tavola nell’attesa che un terribile temporale finisca, a mezzanotte riusciamo a tornare in campeggio. È stata la nostra prima pedalata notturna, ma anche se il camping distava 7 km da casa di Jo, è stato facile raggiungerlo, grazie alle ottime ciclabili illuminate e alle luci che avevamo installato sulle bici e, a parte qualche spavento dovuto a movimenti inconsulti di animali selvatici e mucche al pascolo, è filato tutto liscio.

Dove dormiamo: minicamping Twekkelo (la nostra valutazione del soggiorno: 4/10)

Segnaletica nella campagna, partendo dal camping di De Lutte
Segnaletica nella campagna, partendo dal camping di De Lutte
A Enschede incontriamo il nostro amico Jo, che ci fa conoscere la città e la sua famiglia
A Enschede incontriamo il nostro amico Jo, che ci fa conoscere la città e la sua famiglia
GIORNO 14
lunedì 17 agosto 2020
  • 90 km
  • Enschede➡Arnhem

Oggi ci riposiamo fino alle 8:30, ma poi ci aspetta un lungo lavoro per ripulire tenda e bagagli, che si sono infangati tutti con l’acquazzone di ieri, e facendo fare qualche giro di asciugatrice ai vestiti bagnati. Lasciamo tardi il camping, senza colazione (non eravamo riusciti a fermarci prima per la spesa), ma troviamo un supermercato pochi chilometri dopo, a Boekelo, dove compriamo il necessario e, essendo ormai mezzogiorno, pranziamo su una panchina. Anche oggi fa qualche goccia leggera di pioggia, ma non è ancora necessario indossare i vestiti impermeabili; dopo tanti giorni di caldo fa anche piacere! Ancora tanta campagna e sentieri tra i boschi e a Dieren per la prima volta (ci capiterà ancora nei prossimi giorni) attraversiamo il fiume con un traghettino. Siamo nella provincia chiamata Gheldria. Poco dopo prendiamo un’ampia ciclabile che attraversa la città di Velp correndo lungo la via principale su cui si affacciano antiche e lussuose dimore signorili e ci porta ad Arnhem. Qui, incredibilmente, veniamo sorpresi da ripide salite che si inerpicano nel parco Klarenbeek, sulla cui cima si trova la nostra meta. Il pasto della mattina ci ha dato così tanta energia, che abbiamo pedalato ininterrottamente fino alle 19:00, ora in cui arriviamo infine in ostello. Abbiamo una stanza per due e nel pub all’ interno gustiamo un rigenerante piatto di fish & chips che accompagniamo con birra olandese e Radler. Dopo 12 notti in campeggio, finalmente si dorme all’asciutto su un letto comodo!

Dove dormiamo: Stay Okay Hostel (la nostra valutazione del soggiorno: 7/10)

A Dieren, attraversiamo il fiume Ijssel su un traghetto
A Dieren, attraversiamo il fiume Ijssel su un traghetto
GIORNO 15
martedì 18 agosto 2020
  • 68 km
  • Arnhem➡Overasselt

Dopo un’ottima colazione a buffet in ostello, siamo pronti per affrontare ancora salite e discese nei parchi attorno ad Arnhem. Notiamo che la conformazione del territorio è molto diversa qui: non vi è più solo pianura coltivata, ma un susseguirsi di colline più o meno alte e bellissime e antiche foreste. Deviamo dal tracciato tradizionale della Ronde van Nederland per visitare Wageningen e il suo campus universitario molto rinomato. Dopo pranzo usciamo dalla città e prendiamo un altro traghetto, sul fiume Naderrijn, per arrivare a Zetten. Dopo Herveld, scavalchiamo invece il largo fiume Waal con un enorme viadotto. Tocchiamo i paesi di Beuningen e Wijchem e giungiamo infine al campeggio. È un piccolo camping di recente costruzione, moderno e perfettamente pulito, e si può anche acquistare da un distributore automatico il latte fresco proveniente dall’azienda agricola vicina. Abbiamo giusto il tempo di cenare, che un violento temporale con fulmini si scatena all’improvviso. Il proprietario (un omone altissimo, rosso in viso e vestito da fattore) ci avvisa che Amsterdam è diventato un nuovo focolaio di Covid-19 e ciò cambia i nostri programmi, in quanto tra 8 giorni avremmo voluto essere di nuovo nella capitale per visitarla…

Dove dormiamo: minicamping Eikelaar (la nostra valutazione del soggiorno: 10/10)

Visitiamo la rinomata Università di Wageningen
Visitiamo la rinomata Università di Wageningen
Paesaggi bucolici lungo la ciclabile
Un enorme viadotto ciclabile scavalca il fiume Waal
GIORNO 16
mercoledì 19 agosto 2020
  • 50 km
  • Overasselt➡Merselo

Lasciamo il bellissimo campeggio dell’omone nederlandese e cerchiamo di riallacciarci alla ciclabile (cosa non troppo semplice, perché in questa zona i numeri dei knooppunt si confondono un po’ e cambiano ordine da un pannello all’altro…). Dopo il terribile temporale di ieri sera, oggi il cielo è limpido e splende un bel sole . Percorriamo una bellissima pista ciclabile che corre, prima, lungo il fiume Mosa, poi, in un ambiente davvero particolare, sempre tra le diramazioni della Mosa, su sterrati e passerelle, dove i viali sono composti addirittura da ulivi (sembra anche qui di essere in ambiente mediterraneo!). Con un lungo ponte superiamo il fiume e sull’altro lato attraversiamo i paesini di Gennep e Afferden mentre a Oud Bergen prendiamo il traghetto e ci lasciamo così definitivamente alle spalle la Mosa per dirigerci verso Ovest ed entrare nella provincia del Limburgo. A Venray facciamo la spesa per la cena e il giorno dopo e poi raggiungiamo il campeggio. È rustico e molto ben curato e sembra proprio di essere a casa della proprietaria, la quale ci fornisce anche gentilmente un tavolo pieghevole da picnic. Anche stasera abbiamo giusto il tempo di cenare e poi si rimette a piovere, senza mai smettere fino alle 2:00 di mattina…

Dove dormiamo: minicamping Den Tiel (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Il paesaggio pittoresco lungo il fiume Mosa
Il paesaggio pittoresco lungo il fiume Mosa
Qui il paesaggio è molto particolare e le passerelle ci permettono di goderci la bella vista (... di una mucca che fa il bagno)
Ciclabile sterrata affiancata da viali di ulivi, sembra di essere in Provenza
GIORNO 17
giovedì 20 agosto 2020
  • 54 km
  • Merselo➡Eindhoven

Stamattina, ci svegliamo incredibilmente presto, alle 7:00 (ma non riusciamo comunque a ripartire prima delle 10:30…)! Il tempo è umidiccio, ma almeno non piove. Oggi deviamo parecchio dall’itinerario della Ronde van Nederland, per tagliare un pezzetto e accorciare i tempi. Ben presto usciamo dalla provincia del Limburgo, per entrare in quella del Brabante Settentrionale. Questa zona ci appare piuttosto popolosa, con molti centri abitati e città più grandi. Attraversiamo Helmond, molto bella e famosa per le case cubiche anni ’70, opera dell’architetto olandese Piet Blom e i cui unici altri esemplari si trovano a Rotterdam. Raggiungiamo infine la nostra meta, la città di Eindhoven e prendiamo la nostra stanza in hotel nel primo pomeriggio. Ci riposiamo un po’ e poi, dato che è una calda giornata di sole, usciamo per fare il giro della città a piedi. Anche qui ci sono moltissimi giovani e studenti, poiché vi è un’importante università. Gustiamo un ottimo gelato e poi per cena una pizza. Al rientro, uno spettacolare tramonto illumina di rosa e arancio la nostra stanza al quarto piano. Attendiamo che sia ancora un po’ più scuro e poi, fanalini montati sulle bici, usciamo di nuovo per una pedalata notturna. Informandoci un pochino, abbiamo scoperto che a soli 4 km dal centro si trova una breve pista ciclabile dedicata a Vincent van Gogh che di notte si illumina grazie a sassolini fosforescenti e piccoli led incastonati all’interno dell’asfalto. È stata un’esperienza davvero particolare e abbiamo dedicato una buona oretta a divertirci facendo foto ad effetto nel buio.

Dove dormiamo: Hotel La Reine (la nostra valutazione del soggiorno: 10/10)

Le case cubiche dell'architetto Piet Blom a Helmond
Le case cubiche dell'architetto Piet Blom a Helmond
La bellissima Van Gogh-Roosegaarde fietspad si illumina di notte grazie a sassolini fosforescenti e piccoli led
La bellissima Van Gogh-Roosegaarde fietspad si illumina di notte grazie a sassolini fosforescenti e piccoli led
GIORNO 18
venerdì 21 agosto 2020
  • 56 km
  • Eindhoven➡Molenschot

Lasciamo l’albergo nel centro di Eindhoven per mezzo di bellissime e comode ciclabili, che prima attraversano boschi e zone naturali e poi ci portano attorno all’aeroporto di Eindhoven. Pedalando e pedalando nel Brabante tocchiamo i paesi di Oost- e West- Middelbeers e Diessen, poi Goirle e Gilze, dove facciamo la spesa più tardi. Arriviamo al campeggio, i cui proprietari gestiscono anche un’azienda agricola dove coltivano lamponi per produrre una specialità della zona: il vino al lampone Framboise d’Avoird. Gustiamo il gelato al lampone artigianale e chiacchieriamo con alcuni ospiti abituali, che, ci raccontano, abitano a 10 minuti da lì, ma amano venire ogni weekend con la roulotte in campeggio. La sera, accendono un’enorme stufa a legna in mezzo al prato e una decina di quelle coppiette anziane vi si avvicina e rimane a chiacchierare animatamente fino a tarda sera. Hanno invitato anche noi ad unirci, ma siamo troppo stanchi… Oggi secondo imprevisto: uno dei ganci che sostengono i borsoni da bici di Ale si è rotto e abbiamo dovuto arrangiarci in qualche modo con le fascette di plastica.

Dove dormiamo: minicamping Wilgenweide (la nostra valutazione del soggiorno: 8/10)

La bicicletta è un modo di viaggiare lento (per lo meno come facciamo noi!) e permette di fermarsi e tirar fuori la macchina fotografica non appena l'istinto dice che da un nulla di notevole potrà venir fuori un bello scatto
La bicicletta è un modo di viaggiare lento (per lo meno come facciamo noi!) e permette di fermarsi e tirar fuori la macchina fotografica non appena l'istinto dice che da un nulla di notevole potrà venir fuori un bello scatto
GIORNO 19
sabato 22 agosto 2020
  • 75 km
  • Molenschot➡Rilland

Partiamo alla solita ora, sempre dopo aver seguito l’ormai perfezionato ciclo di azioni che ultimamente comprende anche l’asciugatura col phon di vestiti e materassini. Passiamo a sud di Breda, senza però entrare a visitarla, e attraversiamo un bel parco naturale (Mastbos) dove molti cittadini trascorrono il sabato a passeggiare. Il nostro percorso si avvicina molto a Zundert (anche se non ci arriviamo), paese dove nacque Vincent van Gogh il 30 marzo 1853. Pedaliamo per una mezz’oretta in Belgio e qui ci prendiamo un bell’acquazzone. Ci ha colti alla sprovvista e non abbiamo avuto il tempo di indossare l’attrezzatura impermeabile, così ci siamo inzuppati per bene, dovendoci quindi fermare su una panca per strizzare le calze e svuotare le scarpe dall’acqua. Oggi è dura pedalare perché, oltre alla pioggia, si è alzato un forte vento, contrario ovviamente, che ci rallenta parecchio. Verso le 16:00 lasciamo la provincia del Brabante Settentrionale, per entrare nel territorio spoglio e lacustre della Zelanda. Ci dicono che qui di solito non è così ventoso, ma temo che noi saremo talmente “fortunati” da portarci dietro questo vento fortissimo per tutti i prossimi giorni…

Dove dormiamo: camping Hof Maire (la nostra valutazione del soggiorno: 7/10)

Sull'albero dietro la nostra tenda, diversi uccellini banchettano con le bacche (una cinciarella - Cyanistes caeruleus)
GIORNO 20
domenica 23 agosto 2020
  • 67 km
  • Rilland➡Middelburg

Stamattina riusciamo a fare colazione all’asciutto, ma appena partiti, dobbiamo già fermarci per indossare tutti gli indumenti impermeabili della nostra “divisa” da ciclisti. Sopra-pantaloni, giacca con cappuccio e ghette costituiscono la nostra difesa contro la sferzante pioggia zelandese. Si alternano momenti di pioggerella leggera ad altri di intensi acquazzoni (il tutto accompagnato da un forte vento, contrario naturalmente), ma noi, incuranti di tutto, continuiamo a pedalare. Attraversiamo campagne coltivate percorse da immense serre, poi ci spostiamo sulla sponda di quello che è un misto tra la rientranza del Mare del Nord e la vasta foce del fiume Schelda. Il paesaggio è affascinante e non incontriamo quasi anima viva, se non moltissimi uccelli palustri, come la beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) e il chiurlo (Numenius arquata), che cercano molluschi durante la bassa marea. Dopo un velocissimo pranzo tra una pioggia e l’altra, ci spostiamo più nell’entroterra, toccando alcuni paesini come Nisse e Nieudorp, per poi giungere nel pomeriggio a Middelburg. La città, impreziosita dalla luce del tramonto, ci sembra molto bella e ordinata, attraversata da molti canali su cui si affacciano grandi abitazioni tradizionali. Poco fuori Middelburg percorriamo una piacevole ciclabile che corre lungo l’ampio canale e ci porta in una zona molto tranquilla, dove si trova il nostro campeggio. Chiacchieriamo un po’ coi nostri vicini di tenda, una coppia di giovani ciclisti brasiliani. Per cena: ristorante cinese all you can eat!

Dove dormiamo: minicamping d’Abeele (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

Stamattina partiamo con la pioggia, in Zelanda
Stamattina partiamo con la pioggia, in Zelanda
Incontriamo molti mulini lungo la strada e il cielo plumbeo rende ancora più affascinante l'atmosfera
Arrivando a Middelburg, capoluogo della provincia della Zelanda
Arrivando a Middelburg, capoluogo della provincia della Zelanda
GIORNO 21
lunedì 24 agosto 2020
  • 80 km
  • Middelburg➡Hellevoetsluis

Stamattina ci svegliamo con calma, pensando di avere pochi chilometri in programma. E infatti sarebbe stato così, se non avessimo deciso all’ultimo che ne avevamo davvero troppi pochi e che potevamo benissimo aggiungerne un’altra ventina. Le nuvole sono davvero nere e sembrano minacciare pioggia, invece pian piano il cielo si schiarisce ed esce un bel sole caldo. Facciamo un taglio nell’entroterra, che ci permette di risparmiare un po’ di tempo ed arrivare prima a Breezand, dove inizia la prima, lunghissima, diga che collega le isole della Zelanda. La ciclabile corre in cima alla duna che costeggia un spiaggia davvero vasta e finalmente, per la prima volta, abbiamo il vento a favore! Questo è un enorme vantaggio e ci permette di viaggiare molto più velocemente (manteniamo per alcuni minuti la velocità costante di 34 km/h in piano!) e ci riempie di entusiasmo. Attraversiamo una seconda lunga diga, che ci porta su un’isola in cui percorriamo fantastiche ciclabili sulle dune di sabbia, tra le pinete, in un paesaggio quasi mediterraneo. Dopo il paese di Renesse imbocchiamo un’altra diga, che consiste essenzialmente in una duna con ampia spiaggia, e arriviamo sull’ultima isola. Pedaliamo sulla costa e per mezzo di divertenti sentieri sterrati, attraversiamo la riserva naturale delle dune (Duinen Goeree & Kwade Hoek). Avremmo dovuto fermarci qui, invece il sole splende ancora e noi ci sentiamo piuttosto in forze e decidiamo perciò di proseguire, per arrivare sulla terraferma, a Hellevoetsluis, una bella cittadina con porto, fortezza e bei parchi. Montiamo la nostra tenda per l’ultima volta…

Dove dormiamo: camping Weergors (la nostra valutazione del soggiorno: 9/10)

I bellissimi colori della costa della Zelanda
I bellissimi colori della costa della Zelanda
La prima, lunghissima diga
Divertenti sentieri per mountain bike nell'entroterra della seconda isola
Sembra una strada per auto, invece è solo per ciclisti e porta nei pressi del faro nella Riserva Naturale delle Dune
Sembra una strada per auto, invece è solo per ciclisti e porta nei pressi del faro nella Riserva Naturale delle Dune
GIORNO 22
martedì 25 agosto 2020
  • 36 km
  • Hellevoetsluis➡Rotterdam

Finalmente mi trovo a scrivere il diario su un tavolo comodo, con buona luce, non al freddo e seduta su una poltrona imbottita. Dopo tutta la pioggia e il vento che abbiamo preso oggi, ci siamo meritati un buon albergo. La scorsa notte ha piovuto quasi ininterrottamente e, non bastando, le nuvole nere ci hanno giusto lasciato il tempo di preparare la colazione, per poi ricominciare ad innaffiarci. Siamo nella provincia dell’Olanda Meridionale. La ciclabile è piuttosto rettilinea oggi e la percorriamo raccontandoci romanzi avvincenti letti da bambini, tanto per rendere il viaggio nella nebbia meno monotono. Attraversiamo le campagne e ben presto arriviamo in vista della grande metropoli di Rotterdam. La ciclabile ci fa fare un po’ di zigzag tra quartieri di periferia e parchi cittadini in cui (sorprendentemente) sonnecchiano liberi alcuni gruppi di enormi mucche rosse dal pelo lungo, della razza scozzese Highlander. La periferia di Rotterdam è davvero immensa e la percorriamo per quasi 2 ore, senza ancora riuscire ad avvicinarci al centro città. La nostra stanza in hotel si trova al 6° piano e da qui abbiamo una vista molto panoramica; possiamo anche vedere però come fuori infuria il vento e non presagisce nulla di buono per domani. Approfittiamo della sistemazione comoda per stendere tenda e materassini, ritirati di fretta stamattina, in giro per la stanza ad asciugare. 

Dove dormiamo: Art Hotel Rotterdam (la nostra valutazione del soggiorno: 10/10)

Stamattina si parte già con la pioggia...
Stamattina si parte già con la pioggia...
GIORNO 23
mercoledì 26 agosto 2020
  • 71 km
  • Rotterdam➡Bunnik

Purtroppo il bollettino Covid segna Rotterdam come zona rossa in questi giorni, perciò evitiamo di visitarne il centro e di frequentare posti affollati. Partiamo perciò verso le 10:00, quando il vento raggiunge ormai i 60 km/h di velocità e per strada si alzano turbini di foglie, mentre gli alberi si piegano notevolmente. Per fortuna (e davvero un’enorme fortuna!) per tutto il giorno il vento ci è favorevole e in alcuni momenti ci dà proprio un grande aiuto. Pedaliamo a velocità sostenuta e maciniamo chilometri. Poco fuori Rotterdam raggiungiamo il molo di Riddekerk per salire sul battello che in pochi minuti ci porta a Kinderdijk. In questo sito, molto turistico nonostante il meteo bruttino, seguiamo il canale principale e ammiriamo le decine di mulini originali e perfettamente conservati. Poi torniamo tra i campi, su bellissime ciclabili e attraversiamo i paesini di Groot-Ammers e Ameide, dove un battellino ci permette di superare il fiume Lek ed entrare nella provincia di Utrecht. Superiamo il carinissimo paese di Nieuwegein e poco dopo ci immergiamo di nuovo nella natura, per raggiungere il nostro ostello, che si trova all’ingresso di un bellissimo parco a Bunnik e che nell’architettura e nell’arredamento ricorda un antico maniero di cavalieri.

Dove dormiamo: Stay Okay Hostel (la nostra valutazione del soggiorno: 8/10)

Il battellino ci porta da Rotterdam a Kinderdijk
Il battellino ci porta da Rotterdam a Kinderdijk
Il tempo sembra essersi fermato quando si pedala lungo il canale e si ammirano i mulini originali e in parte ancora funzionanti di Kinderdijk
Il tempo sembra essersi fermato quando si pedala lungo il canale e si ammirano i mulini originali e in parte ancora funzionanti di Kinderdijk
Giochi di luce quando durante un temporale le nuvole lasciano un po' di spazio al sole
Giochi di luce quando durante un temporale le nuvole lasciano un po' di spazio al sole
GIORNO 24
giovedì 27 agosto 2020
  • 59 km
  • Bunnik➡Hoofddorp

Oggi, ultimo vero giorno di vacanza e di pedalate. Dopo un colazione molto consistente, lasciamo l’ostello incredibilmente presto per i nostri ritmi (alle 9:50!) e ci avviamo verso Utrecht. Attraversiamo prima il parco entro cui è nascosto il Fort bij Rijnauwen, ammiriamo la prestigiosa università e poi entriamo nel bellissimo centro della città. Utrecht conserva ancora edifici e monumenti antichi ed è percorsa da caratteristici canali su cui si affacciano le case signorili del 1600. Al centro svetta l’enorme Torre del Duomo (Domtoren), visibile da ogni punto della città. Prendiamo poi una ciclabile rettilinea e lunghissima che porta nelle zone rurali e segue poi il fiume Vecht, uno dei rami del Reno, su cui si affaccia l’Università di Business che ha sede in un magnifico castello da fiaba. Proseguendo la ciclabile che segue la strada provinciale (non è particolarmente panoramica, ma è la più rettilinea per arrivare nei pressi dell’aeroporto di Amsterdam), arriviamo a Vinkeveen, caratteristica per i suoi canaletti a ridosso della strada e i locali tipici. Alle 15:00 arriviamo già al nostro hotel, a soli 6 km dall’aeroporto di Amsterdam-Schiphol, dove prenderemo l’aereo domani pomeriggio. Con molta calma lasceremo l’hotel (verso le 12:00) e in aeroporto impiegheremo un po’ di tempo per ri-smontare le biciclette e imballarle negli scatoloni. Dopo 25 giorni e 1.400 chilometri, si torna in Italia!!

Dove dormiamo: Hotel Hampton by Hilton (la nostra valutazione del soggiorno: 10/10)

Scorcio delle viuzze della parte antica di Utrecht
Scorcio delle viuzze della parte antica di Utrecht
L'università di business di Utrecht è alloggiata in una castello medievale lungo il fiume Vecht, un ramo del Reno
Arrivando a Vinkeveen

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